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Borgo a Mozzano

IL LEGGENDARIO PONTE DEL DIAVOLO A BORGO A MOZZANO

La misteriosa leggenda del Ponte del Diavolo lo avvolge di un fascino particolare oltre alla particolare architettura. Esso collega le due rive del fiume Serchio e si trova in provincia di Lucca, in Garfagnana.

Il Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano

Il caratteristico Ponte della Maddalena o “Ponte del Diavolo” che collega due sponde del Serchio a Borgo a Mozzano, fu fatto edificare dalla contessa Matilde di Canossa nel 1300 e prende nome da un capitello votivo dedicato alla Maddalena, attualmente scomparso e che si trovava vicino “all’Oratorio della Maddalena”.

L’enorme struttura architettonica poco stabile ha richiesto negli anni diversi interventi di manutenzione e così sono nate storie leggendarie tra cui quella da cui è nata la denominazione “Ponte del Diavolo”.

Ponte Del Diavolo : leggenda e architetto.

Il capomastro, secondo la leggenda, preso dall’angoscia perché non riusciva ad ultimare i lavori nei tempi prestabiliti, fece un patto con diavolo. Se non avesse finito in tempo, infatti, sarebbe stato mal considerato dagli abitanti rimettendoci di immagine. Mentre era in preda allo sgomento sulle rive del fiume, ecco che apparve Satana che gli fece una proposta.

Il ponte sarebbe stato finito in una sola notte soltanto se il diavolo avesse poi potuto portar via l’anima della prima persona che lo avesse attraversato. I lavori furono compiuti il ponte in poche ore fu sistemato grazie al demoniaco intervento. Ora però c’erano i patti da rispettare e il capo delle maestranze era in preda al pentimento. Si recò dal parroco locale, confessò il tutto e si fece consigliare.

La scherzo al Diavolo

Il giorno dell’inaugurazione fece passare sul ponte un cane bianco e il diavolo subito se ne prese l’anima, ma quando si accorse di essere beffato, sprofondò nell’acqua e sparì per sempre. Ma, si narra che nelle serate autunnali si ripresenti nelle sembianze di un cane bianco alla ricerca del capomastro per vendicarsi continuamente del tradimento.

Dal capomastro al Santo: altra facciata della stessa leggenda.

Una versione diversa della leggenda è quella che riguarda a  Bobbio il “Ponte Gobbo”, sul fiume Trebbia nei pressi di Piacenza. Anche questo è chiamato Ponte del Diavolo e ha un’architettura simile a quello garfagnino, ma è più vecchio. In questo caso il costruttore è un Santo: San Colombano.

Anche lui impossibilitato a finire il ponte nei tempi prestabiliti, accetta il patto con il diavolo che comporta lo scambio con il possesso della prima anima che attraversi il ponte. Anche il Santo si beffa del diavolo facendo passare un cagnolino, ma prima di tornare all’inferno Satana con un calcio deforma il ponte che rimarrà per sempre con la struttura che vediamo.

Tra costruzione e racconto

I due ponti sono strutturalmente simili, entrambi hanno un grande arco centrale ed altre arcate laterali che si estendono in lunghezza con dimensioni diverse . Proprio quest’ultima caratteristica ,nell’immaginario collettivo, veniva attribuita al lavoro di diversi diavoletti più piccoli che avrebbero aiutato il Diavolo nella sua opera principale.

Queste storie leggendarie hanno una morale che serve a ridurre la paura del maligno, beffandolo. Se poi è un sant’uomo a trovare l’inganno per il Diavolo, era ancora più sicuro che la fede e l’onestà potessero distruggere il male.

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