Sport e Avventura

Pedala l’Appennino: e-MTB tour itinerante

Introduzione - Tra Toscana e Emilia

Avete voglia di tornare a pedalare? E soprattutto avete voglia di pedalare nella natura e respirare finalmente aria di montagna? Vi piacerebbe fare un percorso itinerante di più giorni senza preoccuparvi del bagaglio? Avete voglia di godere nel pedalare in libertà, senza troppi grattacapi per individuare il percorso più bello?

Per questo abbiamo cucito insieme un itinerario in e-bike  nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e in Garfagnana, attraverso luoghi che magari avete già visitato, ma dove non avete mai pernottato. E proprio per questo, comunque, lontani. Penseremo noi alla logistica. Trasporteremo i vostri bagagli, le tende e tutto il resto di cui avrete bisogno lungo il tragitto. Vi offriremo il supporto, la conoscenza dei luoghi e delle strutture lungo il percorso, assicurandoci che il vostro viaggio proceda senza intoppi. Voi dovrete soltanto, finalmente, rilassarvi e pensare a fare quello che vi piace: vivere la natura e pedalare senza pensieri.

E, statene certi, anche se pensate di conoscere già i paesaggi che attraverseremo, siamo convinti che riusciremo, comunque, a stupirvi. Conducendovi a scoprire luoghi, angoli, scorci, borghi, che magari, per molto tempo, vi sono sfuggiti.

E soprattutto facendovi conoscere persone che vivono in montagna e lungo la nostra strada. Amici che conosciamo da anni e che danno sempre il meglio di se per accogliere i propri ospiti nel migliore dei modi: sorriso sincero, cordialità e professionalità.

Questo tour viene da noi presentato proponendo l’utilizzo di Mountain Bike elettriche a noleggio o di vostra proprietà, ma potrete anche utilizzare mountain bike non elettriche, se preferite e siete riders abituati a dislivelli significativi. Il percorso utilizza strade sterrate, piste forestali e strade asfaltate, dove necessario. Ma evita sentieri troppo impegnativi e single tracks per esperti.

Dormiremo utilizzando tende e, dove possibile, camere doppie e singole in rifugi e alberghi. Abbiamo una tenda per voi ma potete scegliere di portare la vostra.

Ecco a voi la narrazione del percorso, nella speranza che, anche, solo leggendolo, vi sollevi l’animo e vi porti a sognare di boschi e brughiere, di montagne e di torrenti. Di pedalate in libertà nel verde dell’Appennino.

  • Durata: 5 giorni.
  • Tipologia:Percorso itinerante con MTB elettrica e trasporto bagaglio.
  • Alloggi: Case-vacanza, rifugi, albergo e tenda.
  • Difficoltà /Impegno: 6 (in una scala da 1 a 12). Percorso che prevede alcune giornate con dislivelli importanti
  • alternate ad altre meno impegnative. I percorsi si svolgeranno su diverse tipologie di fondo, dall’asfalto alla strada sterrata fino al sentiero.

Programma

Il nostro appuntamento è a Castelnuovo di Garfagnana. Qui vi verrà assegnata la MTB elettrica che utilizzerete lungo il percorso. Caricheremo il vostro bagaglio (tenda, borsa/zaino, materassino, ecc) sul nostro mezzo. Partiamo! In bicicletta saliamo al paese di Sillico affrontando salite impegnative. La bella strada di montagna che da Pieve Fosciana s’arrampica con pendenze anche del 10%, ci stimola ad apprendere rapidamente l’utilizzo del motore elettrico che assiste la nostra pedalata, facendoci apprezzare la nostra e-Bike tra i tornanti immersi in boschi di castagno. La scoperta di quanto sia piacevole viaggiare in e-Bike su itinerari che ci sembravano preclusi diventa presta puro divertimento. Arrivati a Sillico provvediamo a sistemarci negli alloggi in paese per poi uscire a passeggiare tra i vicoli di uno dei borghi più belli della Garfagnana. Atmosfere indimenticabili e scorci panoramici bellissimi ci accolgono oggi al nostro arrivo nel paese del famoso bandito “Il Moro del Sillico”, di cui l’Ariosto inviava informazioni a Modena, un soggiorno quello in Garfagnana che lo allontanò dalla corte che amava per servirla da un luogo che sentiva ostile. E che noi invece sentiremo immediatamente piacevole ed accogliente, grazie ai sorrisi degli amici della struttura che ci accoglierà e quelli di Roberta e Clara, proprietarie del locale ristorante dove, in serata, ci siederemo per la cena in un ambiente rilassante e tranquillo.

12 km circa. Dislivello in salita circa 460 metri.

INCLUSO: Cena

Dal paese di Sillico il nostro itinerario in bicicletta s’inerpica verso le cime appenniniche seguendo piccole strade sterrate nel bosco, che non presentano difficoltà tecniche e permettono di godere dell’ambiente circostante. Procedendo di curva in curva guadagniamo lentamente quota tra boschi e scorci panoramici. Dovremo coprire circa 1000 metri di dislivello per poter poi tirare il fiato, una volta arrivati alla località di Lame di Capraia. Eccoci ormai in prossimità dell’ampia e rotondeggiante dorsale che separa la Toscana dall’Emilia. Avanziamo ancora, lasciati ormai molto in basso e alle nostre spalle i castagneti e attraversando i boschi di faggio che in questo versante si avvicinano alla cresta fino a sfidarla, intrepidi.

E tuttavia senza osare lanciarsi ad incalzare il pino mugo, che invece, sull’altro versante, quello emiliano, riesce ad abbarbicarsi ancora qualche passo più in alto. Proprio sotto la linea di cresta, ci fermiamo per il pranzo presso il “Giro del Diavolo” ed il cumulo di pietre di ogni dimensione che ne segnala il luogo. Pietre portate qua in segno di devozione da tempi immemorabili per poter poi narrare, ancora una volta, la leggenda di San Pellegrino e perpetuarne il ricordo. Luogo di pellegrinaggio e luogo di panorami grandiosi che inquadrano tutta la catena delle splendide Alpi Apuane.

Dal Giro del Diavolo proseguiamo poi godendo dell’antico sentiero che taglia con lieve pendenza le pendici della montagna tra i faggi per raggiungere San Pellegrino in Alpe. Un single track comodo e non particolarmente difficile ma che richiede un minimo di attenzione, soprattutto in prossimità del paese dove gli ultimi metri si gettano con pendenza più ardita in basso per infilarsi tra le caratteristica case con i tetti di pietra. E giunti fin qua non possiamo proseguire ignorando questo borgo, il più alto dell’Appennino con i suoi 1515 metri di quota, tanto minuscolo quanto grandi sono le storie di cui è custode. Ci sarà anche tempo per una birra fresca o un caffè per assaporare l’atmosfera di questo luogo di passaggio.

L’ultimo tratto dell’itinerario di oggi è la breve distanza che ci separa dal Rifugio Il Pradaccio, posizionato su un vero e proprio balcone naturale con vista sulle Alpi Apuane. Luogo di tramonti imperdibili e di dolci brughiere. Dove il ginepro e le stipe, lente ma inesorabili, conquistano di stagione in stagione gli antichi pascoli in perenne lotta con le greggi dei pastori che qui, ancora, vengono per la transumanza. Qui pernotteremo. Potendo usufruire di una struttura comoda e pratica per poi, a cena, assaggiare i piatti che escono dalla cucina di Giovannella, semplice e gustosa.

22,5 km circa.  Dislivello in salita circa 1200 metri.

INCLUSO: Colazione/Pranzo al sacco/Cena

Al mattino ripercorriamo un breve tratto di strada sterrata fino a San Pellegrino per poi proseguire in salita e su asfalto in direzione del Passo delle Radici. Asfalto che ci affretteremo ad abbandonare appena giunti al Passo per inforcare la strada sterrata che, attraverso radure e boschi di faggio ci conduce, prima sul versante emiliano. Saliamo verso il passo del Giovarello per scavalcare la cresta con un poco di fatica (l’ultimo breve tratto è piuttosto sconnesso) e poi godere sull’altro versante di una piacevole discesa fino al Passo delle Forbici.

Una lapide è qua eretta a memoria della tragica fine di un gruppo di partigiani mentre una piccola cappella ci ricorda l’attaccamento di Giovanni Pascoli a questi luoghi tanto amati. Pedaliamo adesso agevolmente all’ombra  dei grandi faggi. In base al livello dei partecipanti potremo raggiungere l’asfalto nei pressi di Casone di Profecchia, dove potremo fare una meritata pausa. O in alternativa, per sentieri, continuare tra boschi secolari fino a raggiungere  la bella strada sterrata che conduce nel cuore del Parco dell’Orecchiella.

Presto ci troveremo ad affrontare nuove salite, non impegnative, ma che ci permetteranno di guadagnare nuovamente quota tra i faggi, superando un antico alpeggio (Alpe di Massa). Ci sorprende quasi all’improvviso l’uscita dalla foresta e l’arrivo all’alpeggio di Campaiana. Qua sosteremo e se saremo fortunati faremo visita all’amico Maurizio che gestisce con passione il piccolo ristorante-bar Il Fungo. Locale tipico che è sempre un gran piacere visitare.

A Campaiana imbocchiamo la salita verso l’ultimo valico della giornata, il Colle del Bastardino. Una breve deviazione ci consente di godere di uno stupendo panorama sulla Pania di Corfino, sul Monte Prado e su gran parte della rigenerante area boschiva recuperata a nuovo splendore con lungo e faticoso lavoro.

Attraversando il Parco dell’Orecchiella non potremo che sentirci privilegiati nel poter godere di questo splendido itinerario nella pace tra le montagne. E’ qui che si distende l’ampio prato del Rifugio Isera con il ristorante ed i posti tenda.

Pronti ad accoglierci con un sorriso, gli amici Francesca e Davide sapranno essere piacevolissimi padroni di casa e ci allieteranno con la loro cucina legata all’eccellenza dei prodotti locali.

32 km circa. Dislivello in salita circa 1315 metri.

INCLUSO: Colazione/Pranzo al sacco/Cena

Dopo una colazione davanti alla Pania di Corfino, in breve raggiungiamo il Centro visitatori del Parco. Da lì proseguiamo verso la valle di Soraggio seguendo una bella stradina tra i boschi che scende ad un piccolo lago nascosto tra i castagneti, con vista sulle cime appenniniche. Passando da Prato Maleta non potremo che fermarci per andare a toccare qualche bellissimo centenario esemplare, tra i più antichi di queste montagne. Alberi che ancora conservano una ricca chioma e danno prova di attraversare senza acciacchi i secoli.

Superata la Valle di Soraggio, eccoci a Sillano. Qua imbocchiamo la strada verso il Passo di Pradarena. Non valicheremo le montagne ma lasceremo l’asfalto alcuni tornanti prima del passo per infilarci di nuovo tra le selve e pedalare sulla strada sterrata di Costa Romana. La nostra meta è ora il Monte Tondo, che potremo raggiungere con una breve passeggiata e dalla cui vetta, nei giorni più limpidi, la vista si spinge fino al golfo di La Spezia.

La salita fino al Rifugio Monte Tondo non presenta particolari difficoltà e anche dal colle alle spalle del rifugio la vista è stupenda.

Nei pressi della vetta, l’autore di questa descrizione ha rinvenuto massi coppellati molto interessanti che saremo lieti di mostrarvi. Quassù, nella pace delle praterie dove crescono gli ultimi faggi per poi lasciare spazio solo all’erba, potremo fermarci per la pausa pranzo, rilassando lo spirito e la vista davanti allo spettacolo della natura.

Scenderemo per la stessa strada della salita per poi dirigerci, ancora su sterrato, verso Passo Tea. Luogo importante di transito per mercanti e pellegrini diretti verso Lucca e da Lucca verso il nord della penisola o la Liguria.

Nei pressi del passo sono stati rinvenuti dopo molte ricerche i resti dell’antico “Hospitale” medievale menzionato nelle carte. Questa direttrice fungeva anche da diramazione della Via Francigena, alternativa all’itinerario che puntava verso la costa per raggiungere la sacra reliquia del Volto Santo di Lucca valicando le montagne tra Lunigiana e Garfagnana proprio presso Passo Tea.

Pochi chilometri ci separano ormai dal nostro posto tappa ma ci fermiamo volentieri per ammirare il paesaggio dell’Argegna, là dove la strada, asfaltata, corre quasi pianeggiante e regala scorci bellissimi di campagna e montagna.

Sarà piacevole raggiungere il Passo dei Carpinelli lasciandosi accarezzare dalla brezza scendendo gli ultimi tornanti. L’amico Tiziano ci aspetta presso il suo albergo, dotato di tutti i comfort e piscina, proprio dinanzi alla imponente mole del Monte Pisanino, che con il suo aspetto severo ma invitante, fa da perfetto sfondo alla conclusione di questa tappa.

Ci sentiamo fortunati di essere ospiti di questa struttura così benedetta da un panorama incantevole.

51 km circa.  Dislivello in salita circa 1800 metri.

INCLUSO: Colazione/Pranzo al sacco/Cena

Oggi ci attende una  pedalata attraverso la storia  di  questa bellissima vallata. In breve raggiungiamo il piccolo borgo di Giuncugnano e ci colleghiamo all’antico percorso della Via del Volto Santo. Tra muretti in pietra e coltivi, alcuni tratti un poco sconnessi e passaggi nel bosco, inanelliamo una serie di paesini che hanno la loro origine nel medioevo. Ed è medievale l’elegante ponte che scavalca, con ardito arco, il fiume e ci porta sull’altro lato della vallata presso il borgo di San Michele. Pedaliamo ora lungo la valle e alla nostra destra si alzano ripide pendici coperte di selve. Una stradella sterrata ci conduce tra boschi di castagno e ci porta in pochi chilometri nuovamente in alto. Ancora piccoli paesi che sonnecchiano sotto al sole estivo ed in ogni paese una fontana di acqua fresca per sostare e respirare l’atmosfera di luoghi perduti nel tempo, magari per passeggiare tra le case in silenzio e visitare angoli e scorci inaspettati.

Ed una delle fontane più belle è quella che ci aspetta avvicinandoci all’ultimo di questi paesi, Casatico. Da qua imbocchiamo un comodo sterrato all’ombra dei castagni, che in circa 5 chilometri e con dolci pendenze seguiremo fino alla meta: Roggio.

E Roggio ci accoglie apparendo all’improvviso. Là dove lo sterrato si fa asfalto e le prime case appaiono. Un paese perfetto per sostare e fare pranzo. Concedersi una bella sosta e riposare.

Da Roggio proseguiamo in discesa fino alla diga che sbarra arditamente la strada alle acque del torrente Edron e crea uno dei bacini artificiali più importanti della zona. Seguiamo l’asfalto ancora in discesa e poi in piano fino a Poggio. Qua incontriamo una strada tra coltivi che con una coraggiosa, ma breve discesa, ci permette di guadagnare il ponte della ferrovia e godere di uno spettacolare passaggio alto sulla vallata.

Vallata che ora seguiamo su sterrati agevoli e bucolici. Il Lago di Pontecosi è un angolo delizioso di natura e non riusciremo a passare senza soffermarci per gettare uno sguardo attorno. Da qui a Castelnuovo di Garfagnana, meta del nostro anello, la pedalata sarà piacevole.

Nel borgo dove Ariosto fu governatore della Garfagnana, terminiamo la nostra pedalata alla scoperta dell’Appennino e della Garfagnana, dopo aver attraversato brughiere e boschi, borghi e montagne, dopo aver valicato passi e attraversato torrenti e fiumi. Ci saluteremo magari dandoci appuntamento per un’altra piacevole avventura.

10 km circa. Dislivello in salita circa 1100 metri.

INCLUSO: Colazione/pranzo al sacco/-

È possibile proseguire la vacanza fermandosi a godere di questi luoghi magari rilassandosi in qualche agriturismo o altra tipologia di struttura della zona. Se avete bisogno di un consiglio o di un aiuto, fatecelo sapere e saremo lieti di suggerirvi le migliori soluzioni.

Dettagli

Cosa portare

Nello zaino (max. 20 l) lungo il tragitto

  • Giacca da pioggia
  • Un capo di abbigliamento a manica lunga caldo e leggero
  • Occhiali da sole
  • Protezione solare
  • Piccola scatola di plastica in cui riporre il sacchetto lunch
  • Maglietta a manica corta di ricambio
  • Guanti
  • Cappello

Nella borsa/zaino da caricare sul mezzo dell’organizzazione

  • Piumino leggero
  • Shorts
  • Pantaloni lunghi
  • Intimo di ricambio
  • Sandali/scarpe di ricambio
  • Torcia elettrica / frontale
  • Oggetti per l‘igiene personale
  • Maglie a manica corta
  • Maglioncino/fleece/pile
  • Sacco a pelo

Clima

Pur non presentando rilievi montuosi paragonabili alle Alpi, le montagne dell’Appennino possono, anche nei mesi estivi, essere soggette a rovesci, temporali e venti di forte intensità. Le temperature in quota (1500 metri e oltre) possono essere soggette a sbalzi sorprendenti durante i fenomeni temporaleschi.

Le notti sono fresche e temperate regalando sollievo dopo le giornate assolate. Ma nel caso di brutto tempo la piacevole frescura può tramutarsi in freddo e umidità.

Per questo, nei consigli su cosa portare con voi, troverete suggeriti anche capi d’abbigliamento tipici dell’inverno o delle mezze stagioni. E sempre per questa ragione vi consigliamo di riporre tutto in sacchetti impermeabili all’interno di zaino e borse.

Come potete notare non vengono nominati capi d’abbigliamento specifici per ciclismo. Si può partecipare ugualmente senza. Ma questo ovviamente abbassa il livello di comfort durante le giornate in sella ed il loro utilizzo è altamente raccomandabile. È invece necessario l’utilizzo del casco, che pur non essendo ancora, purtroppo, obbligatorio, è comunque una precauzione importante senza la quale si abbassa notevolmente il livello di sicurezza dell’attività. Se non lo avete ve lo forniremo compreso nel noleggio della vostra bicicletta.

La quota comprende

Non incluso

Prezzo

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